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Ci inventiamo di tutto per fare Club!

07 febbraio 2017

QUATTORDICESIMA GIORNATA
EDITORIALE

Ci inventiamo di tutto per fare Club!


Ci piace vederci crescere come Club giorno dopo giorno. La routine sportiva va avanti con le battaglie che il rugby ci sa offrire. Mettere in campo tutte le categorie dalla under6 alla under18 con regolarità non è proprio una cosa che tutti possono vantare. A noi riesce anche nei momenti dell’anno più difficoltosi per i problemi di freddo e influenze. Spesso si vince, altre volte si perde. Fa parte del gioco e noi con orgoglio possiamo dire di essere capaci di mantenerci nella fascia alta di tutte le competizioni che andiamo ad affrontare. Lo facciamo portando il nostro modo di essere che è espressione di lavoro e fatica dei giorni di allenamento dove cerchiamo di formare una mentalità di atleti. Il nostro tentativo è quello di far capire che la volontà di faticare è la strada per arrivare ad un successo, anche piccolo. In un mondo abituato a prendere scorciatoie è quasi un pensiero rivoluzionario.
Poi ci inventiamo di tutto per stare bene dopo il lavoro e magari anche il risultato, cerchiamo di sorridere bene e in modo sano. E piano piano questa cosa diventa contagiosa e di patrimonio intimo e comune. Salutiamo infatti i "quarti tempi” dei ragazzi più grandi. Dopo la partita casalinga domenicale "occupano” tana di Spike con i loro quaderni e trasformano le sale in ambienti di studio. Poi a sera, magari con qualche amico, passano ore giocando, mangiando e sorseggiando qualche buona birra, perché nessuno è contrario a un intelligente consumo. Con un certo orgoglio dobbiamo dire che questo esperimento di autogestione funziona e i ragazzi iniziano a credere e creare un loro luogo, dove trovarsi attorno ad una idea sana che è quella di fare sport.
Segnaliamo anche che in "Tana” abbiamo iniziato a seguire le partite della Nazionale maggiore. In una sala al limite della capienza (questo è un problema) una quarantina di porcospini hanno tifato e sperato per una buona parte della partita. Poi il Galles ha messo la freccia ed è passato.
Peccato, non fa bene. Adesso avremmo bisogno di un buon rugby, figlio di programmazioni migliori e di un lavoro che renda il Club il vero centro di attenzione. Noi ci stiamo provando. Unisci a noi in questo: c’è davvero bisogno di ognuno di noi per costruire un Club con solida base!

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